Attacchi alle navi mercantili causano un crollo del commercio mondiale
Il Canale di Suez, che collega il Mar Rosso al Mediterraneo, è un'importante via di transito per il commercio mondiale. Tuttavia, a causa degli attacchi delle milizie Houthi filo-iraniane alle navi mercantili, il volume delle merci è crollato del 50% tra il 21 e il 30 gennaio. Questi attacchi, considerati atti di solidarietà ai palestinesi di Gaza, hanno causato almeno 35 episodi di interruzione del traffico nel canale. In particolare, il traffico dei container è diminuito del 30%. Secondo il Fondo monetario internazionale (FMI), i costi dell'invio delle merci dalla Cina all'Europa sono quintuplicati negli ultimi due mesi. Questo è dovuto sia alla scelta di circumnavigare l'Africa, che comporta una rotta più lunga, sia alle ingenti spese assicurative necessarie per passare comunque dal Canale di Suez. Jihad Azour, direttore regionale del FMI per il Medio Oriente e l'Asia centrale, ha dichiarato che l'incertezza è elevata e che l'evoluzione della situazione determinerà l'entità delle trasformazioni dei flussi commerciali. Non è ancora chiaro se siamo sull'orlo di uno stravolgimento delle rotte commerciali o se si tratta di una fase emergenziale destinata a rientrare nel prossimo futuro. L'impatto della guerra tra Israele e Hamas si fa sentire anche sull'economia di Gaza e della Cisgiordania occupata, con un previsto calo del PIL del 6% nel 2023. Secondo il FMI, l'economia continuerà a contrarsi nel 2024 se non ci sarà una rapida cessazione delle ostilità e della ricostruzione.
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