L'anno peggiore dell'ultimo decennio secondo l'Onu
Il 2023 è stato l'anno con il più alto numero di morti tra i migranti, con almeno 8.565 vittime lungo le rotte migratorie in tutto il mondo. Questo triste record rappresenta un aumento del 20% rispetto al 2022, evidenziando l'urgente necessità di agire per prevenire ulteriori perdite di vite umane. La traversata del Mediterraneo rimane la rotta più pericolosa, con 3.129 vittime e persone scomparse lo scorso anno. Oltre il 50% dei decessi è avvenuto per annegamento, il 9% per incidenti automobilistici e il 7% per episodi di violenza. Dal 2014 sono stati registrati oltre 63.000 migranti scomparsi o deceduti, ma si stima che la cifra reale sia molto più elevata a causa delle difficoltà nella raccolta dei dati. L'Organizzazione internazionale per le migrazioni sottolinea che, a causa della mancanza di percorsi migratori sicuri e regolari, centinaia di migliaia di persone rischiano la propria vita ogni anno attraverso rotte irregolari in condizioni pericolose. "Mentre celebriamo i 10 anni del Missing Migrants Project, ricordiamo innanzitutto tutte queste vite perdute", ha dichiarato il vicedirettore generale dell'Oim Ugochi Daniels. "Ognuno di loro rappresenta una terribile tragedia umana che si ripercuote sulle famiglie e sulle comunità, negli anni a venire. Queste cifre terrificanti ci ricordano anche che dobbiamo impegnarci nuovamente in un'azione maggiore che possa garantire una migrazione sicura per tutti, in modo che tra dieci anni le persone non debbano rischiare la propria vita per cercarne una migliore".
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