Il pianista commuove l'Ariston con la sua storia di malattia
"All'improvviso mi è crollato tutto. Non suono più il pianoforte davanti a un pubblico da quasi due anni. Nel mio ultimo concerto, alla Konzerthaus di Vienna, il dolore alla schiena era talmente forte che sull'applauso finale non riuscivo ad alzarmi dallo sgabello. E non sapevo ancora di essere malato. Poi è arrivata la diagnosi, pesantissima". Questa sera Giovanni Allevi ha portato sul palco dell'Ariston il tema della malattia, raccontando la sua storia e la sua lettura romantica, profonda e coinvolgente dell'esistenza. Quasi due anni fa all'artista è stato diagnosticato un mieloma. Con dolcezza, Allevi ha spiegato: "Ho perso il mio lavoro, i capelli, le certezze, ma non la speranza, era come se il dolore mi porgesse degli inaspettati doni. Quali? Vi faccio un esempio. Sembra paradossale detto da qui. Perché ogni individuo, ognuno di noi, ognuno di voi, è unico, irripetibile. La gratitudine nei confronti della bellezza del Creato. Non si contano le albe e i tramonti che ho ammirato da quelle stanze d'ospedale. Un altro dono? La gratitudine, la riconoscenza dei medici, degli infermieri, di tutto il personale ospedaliero. La riconoscenza per la scienza, per l'affetto, la forza, l'esempio che ricevo dagli altri pazienti, i guerrieri, così li chiamo - ha aggiunto Allevi - E lo sono anche i loro familiari, i loro genitori... i genitori dei piccoli guerrieri". Le parole di Allevi hanno toccato il cuore del pubblico, attraversando immagini poetiche e scene di vita vissuta. Infine, un gesto di speranza: "Ora, come promesso, vi ho portato tutti sul palco, anime splendenti, esempio di vita autentica", dice il musicista che si toglie il cappello mostrando, folti, i suoi ricci ricresciuti.
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