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111k negozi in città chiudono

Il commercio tradizionale in crisi, ma crescono alloggio e ristorazione

Economia e Finanza
08/02/2024

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In Italia, tra il 2012 e il 2023, sono scomparsi oltre 111mila negozi al dettaglio e 24mila attività di commercio ambulante. Nel frattempo, le attività di alloggio e ristorazione sono in crescita. Nel settore del commercio, degli alberghi e dei pubblici esercizi, le imprese italiane si riducono del 8,4%, mentre quelle straniere aumentano del 30,1%. La metà dell'occupazione straniera nell'economia italiana è concentrata in questi settori. La riduzione delle attività commerciali è più evidente nei centri storici rispetto alle periferie, sia nel Centro-Nord che nel Mezzogiorno. Questo è quanto emerge da una ricerca condotta dall'Ufficio Studi di Confcommercio in collaborazione con il Centro Studi Guglielmo Tagliacarne. Il fenomeno della desertificazione commerciale delle città è sempre più preoccupante a causa della modificazione e riduzione dei livelli di servizio nei centri storici. Per contrastare questo fenomeno, il commercio di prossimità deve puntare sull'efficienza, la produttività, l'innovazione e la ridefinizione dell'offerta. È fondamentale anche l'utilizzo di un canale online ben funzionante. Negli ultimi cinque anni, gli acquisti di beni su Internet sono quasi raddoppiati. Nonostante la crescita dell'e-commerce sia la principale responsabile della riduzione dei negozi fisici, rappresenta comunque un'opportunità per il commercio tradizionale. Nel settore dell'alloggio e della ristorazione, si registra un aumento di 9.800 unità, anche se non corrisponde a una crescita qualitativa dell'offerta. Nel complesso, in Italia, il commercio in sede fissa ha perso oltre 111mila unità in 11 anni, il che significa che una su cinque è stata chiusa e non sostituita. La crisi recente ha portato alla chiusura di 31mila imprese. Il depauperamento dei centri storici è più grave rispetto alle periferie, sia nel Centro-Nord che nel Mezzogiorno. Le attività di alloggio crescono soprattutto al Nord, mentre al Sud si registrano tassi di variazione molto elevati, ma si tratta principalmente di alloggi per durate brevi e non di aperture di alberghi tradizionali. Questo è spesso un segnale di reazione alla riduzione del potere d'acquisto e del benessere. Il numero di ristoranti aumenta, grazie anche al turismo straniero, ma molti bar si trasformano in ristoranti. Abbassano la saracinesca attività tradizionali, dalla benzina ai libri. Gli affitti brevi sono in aumento.

Fonte: (GettyImages)