La multinazionale è favorevole all'acquisizione degli impianti Ilva e alla diluizione del proprio capitale
ArcelorMittal è favorevole al versamento da parte di Invitalia di ulteriori 320 milioni di euro di capitale fresco per supportare le operation di AdI, con la propria conseguente diluizione al 34%. Lo precisano fonti legali vicine ad ArcelorMittal all'indomani della rottura delle trattative con il governo e Invitalia su Acciaierie d'Italia. Le stesse fonti puntualizzano che la multinazionale è aperta all'ipotesi di veder salire Invitalia al 66%, purché però la governance dell'impianto resti condivisa. ArcelorMittal, si precisa, è anche favorevole all'acquisizione degli impianti da Ilva in amministrazione straordinaria che era originariamente prevista per maggio 2022 e in seguito posticipata a maggio 2024. Si fa presente da parte delle stesse fonti che al momento dell'investimento di 400 milioni in AdI da parte di Invitalia, pari al 38% della società, avvenuto nella primavera del 2021, ArcelorMittal ha accettato di condividerne il controllo e la governance al 50% sulla base dell'impegno a erogare misure di supporto pubblico fino alla concorrenza di 2 miliardi di euro. A oggi, dicono le fonti legali, solo 350 milioni di misure pubbliche sono state erogate da Invitalia e dal Governo italiano. I legali fanno poi presente che la proposta di Invitalia di funding e diluizione al 34% di ArcelorMittal, prevede anche la cessazione del controllo condiviso al 50% tra i due soci. Controllo condiviso del quale invece oggi beneficia Invitalia, detentrice di una quota del tutto simile, pari al 38%. La cessazione del controllo condiviso - sostengono gli avvocati della multinazionale - "va in direzione contraria a tutte le interlocuzioni avvenute. E ArcelorMittal si sarebbe aspettata invece di poter continuare a esercitare il ruolo di partner industriale di Invitalia, con il medesimo status di controllo al 50% anche a pesi azionari invertiti". "In quest'ottica - si conclude - ArcelorMittal conferma la volontà di collaborare con il Governo italiano a livello tecnico e tecnologico per la decarbonizzazione e la transizione ambientale dell'azienda".
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