Banca d'Italia: rischi contenuti per l'economia europea
La Banca d'Italia rassicura sulle conseguenze della crisi nel Mar Rosso sull'inflazione europea. Anche in uno scenario pessimistico, l'aumento dei costi di trasporto marittimo avrebbe un impatto limitato. L'inflazione in Italia dovrebbe diminuire all'1,3%, principalmente a causa dei costi energetici, per poi risalire al 1,7% nel 2025 e 2026. I tassi di interesse elevati continuano a frenare la domanda di prestiti da parte di imprese e famiglie. I prestiti alle aziende sono in diminuzione, soprattutto quelli a lungo termine legati agli investimenti. Anche i finanziamenti alle famiglie sono in calo, mentre i mutui per l'acquisto di abitazioni rimangono stabili. La Banca d'Italia introduce una nuova misura di inflazione, l'Underlying Composite Inflation (Uci), per monitorare i prezzi in modo più accurato. Nonostante i rischi, l'andamento ciclico dell'inflazione rimane contenuto.
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