Traduzione errata causa misunderstanding, ma il contrasto diplomatico rimane
L'Ambasciata d'Israele presso la Santa Sede ha corretto le dichiarazioni del segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, definendole "sfortunate" anziché "deplorevoli" come riportato inizialmente. L'ambasciata ha spiegato che il comunicato originale era in inglese e la traduzione in italiano ha causato un misunderstanding. Nonostante la correzione, rimane lo scontro diplomatico tra la Santa Sede e Israele, che rappresenta uno dei punti di distanza più divergenti in anni di dialogo interreligioso e relazioni diplomatiche. Il segretario di Stato vaticano aveva invitato il governo israeliano a fermarsi e a dare una risposta "proporzionata" alla situazione, ma l'ambasciata israeliana ha definito le sue parole "deplorevoli". Si sospetta che dietro l'attacco verbale ci sia l'influenza del Papa Francesco, massima autorità della Chiesa cattolica mondiale. Il Pontefice ha sempre invitato alla pace in Israele e Palestina, ma non ha condannato esplicitamente il terrorismo di Hamas come richiesto da Israele. Il Vaticano si trova ad essere uno dei tanti attori internazionali che invocano la moderazione in questa situazione che viene definita "una carneficina". Nonostante le spiegazioni e i calcoli forniti dall'ambasciata israeliana, il Vaticano non accetta che quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza sia un "danno collaterale" della lotta al terrorismo. La Santa Sede si schiera sempre dalla parte delle vittime, sia israeliane che palestinesi, e invoca la fine delle violenze. Nonostante la correzione della traduzione, il contrasto diplomatico tra la Santa Sede e Israele rischia di mischiare le questioni politiche alle religiose.
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