Il Commissario per i diritti fondamentali si impegna a monitorare la situazione di Ilaria Salis
Il Commissario per i diritti fondamentali, l'omologo ungherese del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà, ha preso in carico il caso di Ilaria Salis. Lo riferisce l'Authority italiana in una nota, spiegando che il passo è avvenuto su sua "sollecitazione". Dopo che nei giorni scorsi "aveva scritto a proposito delle condizioni di detenzione di Ilaria Salis chiedendo di monitorare con attenzione la sua situazione presente e futura". Così il Commissario ungherese "ha rassicurato il nostro organismo di garanzia sull'ufficiale presa in carico del caso".
Intanto il neopresidente del Tribunale di Milano, Fabio Roia, ha affrontato il tema dei diritti dei detenuti alla cerimonia di insediamento al vertice dell'Ufficio giudiziario milanese nell'Aula Magna del Palazzo di Giustizia. "La credibilità la si conquista anche evitando elementari violazioni di regole del doveroso rispetto dell'individuo - ha detto Roia - Nel nostro Tribunale non devono accadere situazioni come quelle che hanno riguardato la persona Ilaria Salis o che possono riguardare una donna vittima di violenza, non creduta perché con una vita ritenuta non lineare".
Nel suo discorso per la presa di possesso delle funzioni, in un'aula gremita e alla presenza dei vertici degli uffici giudiziari, delle forze dell'ordine e del presidente della Lombardia Attilio Fontana, Roia, dunque, ha voluto anche fare un riferimento a Salis, la 39enne in carcere da un anno a Budapest, detenuta per mesi in condizioni "disumane", come è stato denunciato anche dalla famiglia e dai legali, e portata in aula nell'ultima udienza in catene.
"Noi oggi - ha spiegato Roia ai cronisti prima del suo insediamento - abbiamo un'alta percentuale di scopertura sia tra personale amministrativo che tra i giudici, ma questo non deve essere comunque una scusante, dobbiamo lavorare per assicurare una giustizia con al centro la persona, efficiente perché quando viene violato un diritto il nostro dovere è intervenire sempre".
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