Il rapporto analizza 180 paesi in base alla capacità dei giornalisti di lavorare liberamente e in modo indipendente
La libertà di stampa in tutto il mondo è minacciata proprio da coloro che dovrebbero esserne garanti: le autorità politiche. È quello che emerge chiaramente dall'ultimo indice annuale sulla libertà di stampa mondiale prodotto da Reporter Senza Frontiere (RSF). Secondo il rapporto, un numero crescente di governi e autorità politiche non stanno adempiendo al proprio ruolo di garanti per il giornalismo e del diritto del pubblico a notizie e informazioni affidabili, indipendenti e diversificate. RSF vede un preoccupante calo del sostegno e del rispetto per l'autonomia dei media e un aumento della pressione da parte dello Stato o di altri attori politici.
Il rapporto analizza 180 paesi in base alla capacità dei giornalisti di lavorare liberamente e in modo indipendente. La Norvegia si posiziona al primo posto, seguita dalla Danimarca e dalla Svezia. L'Italia, invece, si colloca al 46° posto, con una leggera diminuzione rispetto all'anno precedente. Secondo RSF, la libertà di stampa in Italia continua ad essere minacciata dalle organizzazioni mafiose, soprattutto nel sud del Paese, e da vari piccoli gruppi estremisti violenti. I giornalisti denunciano anche i tentativi da parte dei politici di ostacolare la loro libertà di coprire i casi giudiziari attraverso una "legge bavaglio".
A livello internazionale, il rapporto evidenzia una chiara mancanza di volontà politica da parte della comunità internazionale di far rispettare i principi di protezione dei giornalisti. Durante la guerra a Gaza, sono state registrate un numero record di violazioni contro giornalisti e media. Più di 100 reporter palestinesi sono stati uccisi dalle forze di difesa israeliane.
Il rapporto sottolinea anche l'uso preoccupante dell'intelligenza artificiale generativa nell'arsenale di disinformazione per scopi politici. I deepfake occupano ora una posizione di primo piano nell'influenzare il corso delle elezioni. Inoltre, molti governi hanno intensificato il controllo sui social media e su Internet, limitando l'accesso, bloccando gli account e sopprimendo i messaggi che trasportano notizie e informazioni.
In Europa, la libertà di stampa viene messa a dura prova in Ungheria, Malta e Grecia, i tre paesi UE con la classifica più bassa. Tuttavia, fortunatamente, la libertà di stampa nei paesi dell'Unione europea è considerata "buona" secondo il rapporto di RSF. La UE ha adottato infatti la sua prima legge sulla libertà dei media.
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