Il presidente della Repubblica ricorda le vittime del Giorno del Ricordo
Nel Giorno del Ricordo, alla cerimonia al Quirinale, il presidente Sergio Mattarella ha voluto ripercorrere quel momento della storia italiana in cui le sofferenze degli italiani d'Istria, Dalmazia e Fiume non furono riconosciute per un lungo periodo. Mattarella ha sottolineato che la ferocia che si scatenò contro gli italiani in quelle zone non può essere derubricata sotto la voce di atti di vendetta o giustizia sommaria contro i fascisti occupanti. Le sparizioni nelle foibe, le uccisioni e le torture commesse contro gli italiani colpirono funzionari, militari, sacerdoti, intellettuali, impiegati e semplici cittadini che non avevano nulla a che fare con la dittatura di Mussolini. Anche partigiani e antifascisti, la cui unica colpa era quella di essere italiani, furono vittime di queste atrocità. Mattarella ha denunciato l'inaccettabile stravolgimento della verità che trasformava le vittime in colpevoli, accusati di complicità con la dittatura. Ha inoltre sottolineato l'importanza di guardare al futuro con fiducia e speranza, ricordando che l'Unione Europea rappresenta il ripudio della barbarie provocata dai totalitarismi del Novecento. Grazie alla comune appartenenza all'Unione Europea, oggi non esistono più barriere o frontiere, ma strade e ponti. Commenta la notizia qui sotto e condividila con i tuoi amici.
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