L'ex ministro dell'Interno è imputato di sequestro di persona e rifiuto d'atti d'ufficio per aver impedito, quand'era in carica, lo sbarco dei migranti salvati dalla nave dell'ong spagnola
Matteo Salvini è stato interrogato nel processo Open Arms che si sta svolgendo nell'aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo. L'ex ministro dell'Interno è accusato di sequestro di persona e rifiuto d'atti d'ufficio per aver impedito lo sbarco dei migranti salvati dalla nave dell'ong spagnola. Durante l'interrogatorio, Salvini ha sostenuto che le politiche migranti adottate durante il suo mandato furono un grande successo. Ha affermato che ogni intervento era il risultato di una collaborazione collettiva e condivisa sulle politiche migratorie. Ha inoltre sottolineato che le scelte fatte non erano solo sue, ma erano condivise con il governo e hanno portato a risultati positivi. Durante il suo mandato, il numero di migranti salvati è aumentato notevolmente e il numero di morti è diminuito del 50%. Salvini ha dichiarato di essere orgoglioso di poter dire che durante il suo periodo come ministro dell'Interno non ci sono stati episodi tragici legati ai migranti, a differenza di quanto accaduto successivamente. Ha sottolineato che la politica del governo era quella di contrastare il traffico di esseri umani e coinvolgere l'Europa. Prima di rispondere alle domande, Salvini ha voluto fare alcune precisazioni, ricostruendo la vicenda dall'insediamento del governo per dimostrare che c'era una politica chiara e condivisa sulle politiche migratorie. Ha citato casi come quello dell'Aquarius e della Diciotti, in cui il presidente del Consiglio Conte e il ministro Toninelli hanno sottolineato il successo delle politiche migratorie condivise. Salvini ha concluso affermando che tutte le azioni intraprese avevano un filo logico che rifletteva le scelte politiche sulla questione migranti.
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