Il segretario alla difesa Usa torna a parlare dopo le polemiche suscitate dal vuoto di potere creatosi a causa della mancata comunicazione alla Casa Bianca del suo ricovero e afferma: "Non vogliamo che il conflitto in MO si allarghi"
Il capo del Pentagono, Lloyd Austin, ha chiesto all'Iran di cessare la fornitura di armi agli Houthi e ha giustificato la risposta agli attacchi dei ribelli yemeniti nel Mar Rosso col fatto che hanno colpito anche navi di 50 paesi che "non sostengono Israele" e "che non hanno niente a che fare con il conflitto a Gaza. Austin è tornato a parlare dopo il ricovero in ospedale e la notizia, tenuta segreta, della diagnosi di cancro. Clamoroso era stato considerato il fatto che Austin non avesse avvertito il presidente Biden in una fase politica così turbolenta. All'inizio della conferenza stampa, il segretario alla difesa si è assunto la piena responsabilità della mancata comunicazione: "Non abbiamo gestito bene questa cosa e io non l'ho gestita bene", si è giustificato Austin, sottolineando che “avrei dovuto informare il presidente della mia diagnosi di tumore”. Ad Austin, 70 anni, è stato diagnosticato un cancro alla prostata all'inizio di dicembre, per poi essere operato il 22 dicembre. Il 1° gennaio era stato poi portato in ambulanza al Walter Reed National Military Medical Center dopo aver avvertito un forte dolore causato dalle complicazioni dell'intervento e ricoverato nel reparto intensivo. Il segretario alla Difesa aveva intanto trasferito le autorità decisionali alla vice segretaria Kathleen Hicks, senza però spiegarle il motivo e senza informare il presidente Biden e gli altri vertici dell'Amministrazione della sua diagnosi, dell'intervento chirurgico o del ricovero in ospedale fino a diversi giorni dopo essere stato in terapia intensiva. "Continueremo a cercare di evitare un allargamento del conflitto in Medio Oriente, ma prenderemo tutte le azioni necessarie per difendere gli Usa, i nostri interessi e la nostra gente e decideremo noi come e quando". La nostra risposta all'attacco in Giordania sarà a più livelli e avremo la capacità di rispondere un certo numero di volte": ha detto l'ex generale. "Noi non vediamo Israele impegnato in un conflitto con altri paesi nella regione", ha detto ancora. "Noi non siamo in guerra con l'Iran", ha ribadito concludendo comunque che il Medio Oriente sta vivendo "un momento pericoloso".
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