Cellule staminali cordone ombelicale contro degenerazione maculare.

I ricercatori della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli hanno sviluppato una tecnica innovativa per rallentare l'evoluzione della degenerazione maculare atrofica legata all'età. Grazie alle iniezioni sotto-retiniche di un prodotto derivato dal sangue di cordone ombelicale, è possibile ritardare l'evoluzione di questa condizione che può portare alla perdita della vista. La degenerazione maculare 'atrofica' è una delle patologie oculari più comuni nel mondo industrializzato per le persone sopra i 50 anni. Si stima che nel 2050 saranno 280 milioni le persone colpite da questa patologia. Attualmente non esiste un trattamento autorizzato in Europa per la forma 'secca' della degenerazione maculare. Il Gemelli ha quindi deciso di utilizzare il plasma ricco di piastrine (PRP) derivato dal sangue di cordone ombelicale per sfruttarne le capacità rigenerative. Questa è la prima volta al mondo che viene effettuato uno studio di fase 1 utilizzando il PRP da sangue di cordone ombelicale. Durante questa fase, è stata valutata la sicurezza della procedura di iniezione sotto-retinica di PRP. Inoltre, è stato sviluppato un protocollo parallelo di somministrazione intra-vitreale, più semplice ed efficace. Il prodotto utilizzato in questo studio è il plasma arricchito di fattori di crescita e mediatori solubili contenuti all'interno delle piastrine. L'impiego di PRP da sangue adulto è già utilizzato in diversi ambiti medici, come il trattamento delle ulcere diabetiche e dei processi degenerativi ortopedici. L'utilizzo del PRP cordonale in ambito oculistico è invece meno diffuso. Gli studi in corso dimostrano che la somministrazione di questo emocomponente dovrebbe essere ripetuta a cadenza mensile, ogni due o tre mesi, per ottenere l'arresto dell'estensione dell'atrofia. Se gli studi futuri dimostrassero l'efficacia di questa tecnica, potrebbe rappresentare una soluzione a basso costo per i pazienti. È importante donare il cordone ombelicale al momento del parto per poter utilizzare le cellule staminali in diversi campi medici. Invitiamo i lettori a commentare la notizia qui sotto e a condividerla con i propri amici.