Moussa Sangare, reo confesso per l'omicidio di Sharon Verzeni, ha trascorso la sua prima notte in carcere. Il suo legale, Giacomo Maj, lo ha definito "stanco e provato". Sangare avrebbe accoltellato la vittima con l'impulso improvviso di farlo, senza un motivo apparente. Lunedì si terrà l'interrogatorio di garanzia per la convalida del fermo. Le indagini dei carabinieri proseguono per consolidare gli indizi di colpevolezza. Il legale della famiglia Verzeni ha sottolineato che Sangare aveva con sé quattro coltelli di grandi dimensioni e aveva minacciato altre persone prima dell'omicidio. L'avvocato ha anche evidenziato la prematura discussione sulla presunta incapacità mentale di Sangare. Secondo gli investigatori, il giovane avrebbe confessato di sentire l'impulso di compiere l'omicidio senza un motivo specifico. Nel luogo del delitto è comparso un cartello con la scritta "Giustizia è fatta" e un mazzo di fiori freschi, lasciati dal compagno della vittima, Sergio Ruocco.
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