Bong Joon-ho e altre star sudcoreane vogliono verità
Il regista premio Oscar di "Parasite", Bong Joon-ho, insieme ad altre celebrità sudcoreane, ha richiesto un'indagine sul comportamento della polizia e dei media nei giorni precedenti la morte dell'attore Lee Sun-kyun. In una conferenza stampa, Bong ha esortato le autorità a condurre un'indagine approfondita per determinare se ci sono state lacune nella sicurezza delle indagini della polizia. Ha anche sollevato il sospetto che funzionari di polizia coinvolti nell'indagine abbiano divulgato informazioni non autorizzate ai media. Bong ha letto una dichiarazione firmata da diverse organizzazioni dell'industria dell'intrattenimento sudcoreana, tra cui festival cinematografici, sindacati degli attori e la locale corporazione degli sceneggiatori. Lee Sun-kyun, famoso per il suo ruolo in "Parasite", è stato trovato morto in un'auto a Seoul mentre era sotto indagine per presunto uso di cannabis e altre sostanze psicotrope. Dopo la sua morte, sono emerse accuse secondo cui la polizia avrebbe divulgato documenti riservati, scatenando una frenetica copertura mediatica e contenuti dannosi sui social network. La reputazione di Lee è stata danneggiata dall'indagine pubblica, che gli ha fatto perdere contratti pubblicitari e opportunità televisive e cinematografiche, con una stima di perdite di guadagno di 10 miliardi di won (7 milioni di euro). Bong Joon-ho e altri hanno chiesto una legislazione più severa per proteggere gli artisti e i professionisti dello spettacolo e hanno criticato l'emittente nazionale sudcoreana KBS per la copertura del caso. Invitiamo i lettori a commentare la notizia qui sotto e a condividerla con i loro amici.
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