Attiva audio

Parthenope a Cannes 2024.

La giovinezza mancata del regista napoletano

Arti e Spettacolo
21/05/2024

Commenti 0

Non ci sono commenti. Clicca qui per scrivere qualcosa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Lista commenti

Non ci sono commenti

Cannes oggi è il giorno di Paolo Sorrentino che presenta il suo nuovo film su Napoli, "Parthenope": un'eroina seguita dalla sua nascita negli anni ‘50 fino ai giorni nostri. E’ il racconto della "giovinezza mancata" del regista, come egli stesso ha detto alla stampa, un naturale seguito di “È stata la mano di Dio”, perché Sorrentino voleva "parlare di una giovinezza sognata, più che di una giovinezza vissuta", come ha dichiarato a “Variety”. Al Festival sono tre i film in concorso della giornata. Oltre a “Parthenope”, c'è "Anora", la storia di una giovane spogliarellista di Brooklyn sposata al figlio di un oligarca russo, del regista americano Sean Baker, e "Marcello Mio", di Christophe Honoré, un omaggio al grande Marcello Mastroianni dove la figlia Chiara veste i panni del padre. In scena anche la madre di Chiara, Catherine Deneuve, e nel cast anche Nicole Garcia, Benjamin Biolay, Melvil Poupaud e Fabrice Luchini. Dopo sette giorni di proiezioni, "Emilia Perez" sembra essere tra i favoriti per succedere ad "Anatomia di una caduta" della regista francese Justine Triet, e offrire una seconda Palma d'Oro al suo regista francese, Jacques Audiard, dopo "Dheepan" (2015). Altri film acclamati dalla critica sono: "The Substance", un horror femminista della regista francese Coralie Fargeat, interpretato da Demi Moore, "Caught by the Tides" del cinese Jia Zhang-Ke, che unisce 25 anni di immagini, e "Kinds of Kindness", un film di sketch con Emma Stone di Yorgos Lanthimos, il regista greco diventato beniamino di Hollywood con "The Favourite" e "Povere Creature". Giovedì' e venerdì sono attesi "L'amour ouf" del francese Gilles Lellouche, interpretato dalla coppia Ade'le Exarchopoulos e Francois Civil, e "Les graines du figuier sauvage" del regista iraniano Mohammad Rasoulof.

Fonte: (GettyImages)