Attiva audio

Piacere femminile: tabù e rivoluzione.

'We should all be futurist': il cortometraggio che sfata vecchi pregiudizi

Arti e Spettacolo
16/03/2024

Commenti 0

Non ci sono commenti. Clicca qui per scrivere qualcosa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Lista commenti

Non ci sono commenti

C'è un cortometraggio che sta facendo parlare di sé a Cortinametraggio: si tratta di 'We should all be futurist', firmato da Angela Norelli. Questo lavoro ha sollevato una questione antica, rompendo tabù consolidati nel tempo. Attraverso un carteggio degli anni '10 e '20 del Novecento, il personaggio di Rosa confida a un'amica un segreto sconvolgente: 'l’uomo macchina' di cui parla Marinetti non è un futuro prossimo per gli uomini, come affermavano i futuristi, ma è già una realtà presente. La storia della 'soddisfazione' al femminile viene raccontata con profondità e leggerezza, emergendo con grande sensibilità e dolcezza. Un vero e proprio atto di rivoluzione che invita a riflettere sulle convenzioni sociali e i pregiudizi ancora presenti nella nostra società.