Un viaggio tra 'gentese', 'socialese' e 'politichese' dei leader italiani
Negli anni '90 dominava il 'politichese', un linguaggio poco comprensibile ma affascinante. Oggi, i nuovi leader adottano il 'gentese', la lingua della 'gente', influenzati dai social e dal 'hate speech'. Tuttavia, restano tracce di politichese con termini come 'esternalizzazione'. Ogni partito ha il suo stile: Fratelli d'Italia punta su valori come 'coerenza' e 'coraggio', il PD oscilla tra deficit lessicale e specificità con Elly Schlein, il M5S usa l'eloquenza volgare, la Lega di Salvini si esprime con un linguaggio aggressivo. Il Terzo Polo vede in Renzi un abile oratore, mentre Forza Italia ha avuto in Berlusconi un innovatore linguistico. Il Covid ha lasciato tracce linguistiche con termini come 'lockdown' e 'green pass'. Il libro 'La Lingua della neopolitica. Come parlano i leader' analizza l'evoluzione del linguaggio politico italiano.
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