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Calo nascite e famiglie diverse.

Il rapporto annuale dell'Istat rivela un drastico calo della popolazione giovane e cambiamenti nella struttura familiare

Cronaca
15/05/2024

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In Italia mancano 200.000 bambini perché 30 anni fa non sono nati i potenziali 'genitori'. Secondo l'Istat, il consistente calo delle nascite degli anni più recenti è dovuto alle scelte di genitorialità delle coppie italiane, che fanno meno figli e sempre più tardi. Questa decisione ha portato ad un minor numero di potenziali genitori. Negli ultimi anni si è ridotto anche il contributo alle nascite da parte dei cittadini stranieri. In 20 anni, l'Italia ha perso oltre tre milioni di giovani, con un calo del 22,9% rispetto al 2022. Gli attuali giovani si sposano e hanno figli sempre più tardi. Nel 2022, il 67,4% dei 18-34enni vive in famiglia, con un aumento rispetto al 2002. Si posticipano anche la nuzialità e la procreazione. Nel 2022, l'età media al primo matrimonio è di 36,5 anni per lo sposo e 33,6 per la sposa. La famiglia italiana sta cambiando, con un aumento delle coppie non sposate e dei single. Nel 2022-2023, queste famiglie rappresentano il 39,7% del totale dei nuclei. L'economia italiana presenta miglioramenti nel mercato del lavoro, ma il potere d'acquisto dei salari è diminuito del 4,5% negli ultimi 10 anni. Il Pil reale è tornato ai livelli pre-crisi solo nel 2023. Il reddito di cittadinanza ha permesso a numerose famiglie di uscire dalla povertà. L'occupazione è aumentata, ma il divario di genere rimane ampio. Il tasso di occupazione della popolazione tra i 15 e i 64 anni è del 61,5%, con un divario di 17,9 punti tra uomini e donne. Tra gli occupati laureati, un terzo svolge lavori che non richiedono il titolo di studio. Cresce anche il numero di working poor, con il 14% degli operai in povertà. Commenta la notizia qui sotto e condividila con i tuoi amici.

Fonte: (Ansa)