La storia dell'omicidio di Dale Pike a Miami nel 1998 e la lotta di Chico Forti per essere riconosciuto innocente
La fortuna sembrava aver baciato Chico Forti, a cominciare da quella vittoria al Telemike e da quegli 80 milioni di lire che avevano permesso al campione di windsurf di approdare in America dove aveva cominciato una promettente carriera di produttore di filmati sportivi. Poi nel febbraio 1998 la fortuna gli ha voltato le spalle: quel giorno sulla spiaggia di Miami beach venne trovato il corpo di Dale Pike, ucciso con due colpi di pistola. Dale era il figlio di un albergatore australiano dal quale Forti intendeva acquistare un albergo a Ibiza. Un acquisto che Dale non avrebbe approvato. Chico due giorni prima aveva accolto Dale Pike all'aeroporto accompagnandolo da amici proprio vicino al luogo del ritrovamento del corpo. L'incubo di Chico comincia qui. Forti aveva rilasciato dichiarazioni contrastanti e sulla base di una serie di indizi controversi, venne condannato all'ergastolo. Lui, si è sempre e con determinazione proclamato innocente, familiari, amici e molte personalità hanno sempre lottato prima per rivedere quella condanna poi per far rientrare Chico in Italia. Un primo spiraglio nel 2021 con un annuncio dell'allora ministro Di Maio, poi il primo marzo scorso la notizia della premier Meloni ed ora l'abbraccio con l'anziana madre.
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