Attiva audio

Protesta al carcere minorile.

Detenuti danno fuoco e tentano evasione di massa

Cronaca
31/08/2024

Commenti 0

Non ci sono commenti. Clicca qui per scrivere qualcosa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Lista commenti

Non ci sono commenti

Una rivolta è in corso al carcere minorile Cesare Beccaria di Milano. Nei giorni scorsi c'erano già state alcune manifestazioni di protesta nello stesso carcere che erano state velocemente sedate. All'interno del carcere sarebbe stato segnalato anche un principio di incendio. Si ipotizza che alcuni detenuti abbiano dato fuoco a dei materassi all'interno di una o più celle. Alcuni detenuti avrebbero tentato un'evasione di massa raggiungendo la portineria, ultimo varco del penitenziario verso l'esterno. Le strade intorno al carcere sono chiuse per prevenire eventuali tentativi di evasione. La polizia e i vigili del fuoco stanno circondando il perimetro della struttura e sul posto è presente anche un'ambulanza. Un episodio simile si era verificato il 20 agosto scorso. In quella occasione cinque agenti di Polizia penitenziaria e tre detenuti erano stati portati in ospedale per una leggera intossicazione, e un agente anche per aver ricevuto un colpo alla testa. "Dalla tarda serata gravissimi disordini sono in corso presso l’Istituto Penale per Minorenni di Milano. I detenuti hanno appiccato fuoco in vari locali e avrebbero tentato un’evasione di massa raggiungendo la portineria, ultimo varco del penitenziario verso l’esterno. La Polizia penitenziaria, sempre a ranghi ridotti, sta facendo del suo meglio per contenere quella che sembra una vera e propria rivolta. L’istituto al momento è cinturato dall’esterno anche dalle altre forze dell’ordine”. Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria. “Da troppo tempo le carceri, sia per adulti sia per minori, che in realtà ospitano ristretti fino a 25 anni d’età, sono letteralmente allo sbando, nell’illegalità diffusa e in balia delle conseguenze, anche violente, che ne derivano. A pagarne le spese, la Polizia penitenziaria sempre più abbandonata a se stessa dagli slogan della politica, ben lungi dall’affrontare di petto gli annosi, pesantissimi e numerosissimi problemi”, aggiunge.

Fonte: (LaPresse)