L'atleta dell'Uzbekistan abusata si confida dopo il terribile episodio
Dopo la denuncia, la paura di sostenere il dopo, il timore di dover abbandonare l'agonismo: “Come faccio a fare le gare se ci sono quei tre?”. I giovani atleti di Federscherma, denunciati per lo stupro di gruppo subito la scorsa estate da una campionessa di scherma dell'Uzbekistan, hanno gettato nell'oscurità la vita della vittima diciassettenne. In una intervista rilasciata a Il Messaggero, la giovane racconta il terribile episodio avvenuto durante un ritiro a Chianciano nella notte tra il 4 e 5 agosto dello scorso anno. La vittima confessa di vivere un'angoscia costante, di faticare a dormire e concentrarsi, di vedere solo buio davanti a sé. Nonostante la paura e il dolore, la schermitrice non vuole abbandonare la sua passione per la scherma. L'avvocato della ragazza denuncia l'inerzia della Procura e della Federscherma nel prendere provvedimenti contro gli atleti indagati. I tre schermitori negano le accuse e si dichiarano innocenti. La vittima, invece, continua a lottare per ottenere giustizia e non dimenticare quanto accaduto.
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