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Basso tasso di occupazione femminile in Italia.

Le donne lavoratrici penalizzate da diversi fattori

Economia e Finanza
06/03/2024

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In Italia il numero delle donne che lavorano è il più basso d'Europa, secondo uno studio del Civ Inps. La segretaria generale aggiunta della Cisl, Daniela Fumarola, sottolinea che non solo poche donne lavorano nel nostro Paese, ma sono penalizzate da diversi fattori. Tra questi, l'ampia diffusione del part-time, la segregazione occupazionale nei settori con retribuzioni più basse, la scarsa presenza nelle posizioni di vertice e le richieste di congedo parentale che superano l'80% del totale. Questi aspetti generano un gap retributivo e pensionistico grave. Fumarola evidenzia che parte di questo divario non è spiegato da condizioni lavorative diverse, ma da fattori meno osservabili, come la minore disponibilità delle donne a straordinari, incarichi extra e trasferte, oltre alle dimissioni in gravidanza. Questo le fa restare indietro nei percorsi di carriera e fuori dalla retribuzione variabile e dai premi di produttività. La segretaria generale aggiunta della Cisl sottolinea che l'occupazione femminile non è solo un problema del mercato del lavoro italiano, ma IL problema. Propone due strade da seguire: potenziare i servizi all'infanzia e agli anziani e promuovere la contrattazione di secondo livello per sostenere le aziende che introducono misure di flessibilità per favorire la conciliazione vita-lavoro e la condivisione del lavoro di cura. Queste misure includono il lavoro agile e la flessibilità oraria, con incentivi condizionati all'utilizzo equilibrato tra i generi delle misure introdotte.

Fonte: (Pixabay