L'indice dei prezzi al consumo aumenta, ma l'inflazione di fondo decelera
L'inflazione torna a salire a gennaio. Secondo le stime preliminari dell'Istat, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, aumenta a gennaio dello 0,3% su base mensile e dello 0,8% su base annua (da +0,6% del mese precedente).
Mentre l'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, decelera da +3,1% a +2,8% e quella al netto dei soli beni energetici da +3,4% a +3,1%.
L'indice armonizzato dei prezzi al consumo diminuisce a gennaio dell'1,1% su base mensile, a causa dell'avvio dei saldi invernali dell'abbigliamento e calzature di cui l'indice NIC non tiene conto, e aumenta dello 0,9% su base annua (in aumento dal +0,5% di dicembre).
L'accelerazione su base tendenziale dell'inflazione è dovuta all'aumento dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti e dei beni alimentari non lavorati e alla diminuzione della flessione dei prezzi dei beni energetici regolamentati; per contro, si attenua l'aumento dei prezzi dei servizi relativi all'abitazione (da +4,2% a +2,9%) e dei beni durevoli (da +1,5% a +0,8%).
L'aumento congiunturale dell'indice generale è dovuto, per lo più, alla crescita dei prezzi dei beni alimentari non lavorati, dei beni alimentari lavorati, dei servizi relativi all'abitazione, dei beni energetici non regolamentati e degli altri beni; gli effetti di questi aumenti sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (-1,2%) e dal lieve calo dei prezzi dei beni energetici regolamentati (-0,1%).
L'aumento congiunturale dell'indice generale è dovuto, per lo più, alla crescita dei prezzi dei beni alimentari lavorati e non, dei servizi relativi all'abitazione, dei beni energetici non regolamentati e degli altri beni.
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