L'occupazione nell'area Ocse ha raggiunto livelli record nel terzo trimestre del 2023, con tassi di occupazione e partecipazione alla forza lavoro stabili al 70,1% e al 73,8% rispettivamente. Questi sono i livelli più alti registrati dall'inizio della serie statistica nel 2005 e nel 2008. Secondo l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico (Ocse), nove dei 38 paesi dell'area hanno raggiunto o si sono avvicinati ai massimi storici, tra cui Francia (68,4%), Italia (61,4% da 61,3%) e Giappone (79%). Nonostante il miglioramento, l'Italia si posiziona al terzultimo posto tra i Paesi industrializzati, con un tasso di occupazione superiore solo a quello del Costa Rica (58,2%) e della Turchia (53,9%). L'Islanda ha il livello più elevato dell'intera area con l'83,6%, seguita dall'Olanda (82,5%) e dalla Svizzera (80,4%). Nel complesso, il G7 ha una media del 73,1%, con il Canada al 75,6%, gli Stati Uniti al 72% e la Germania al 77,4%. L'Unione Europea ha un tasso di occupazione del 70,4% e l'Eurozona del 70%. L'Organizzazione ha anche rilevato che nel terzo trimestre sono stati raggiunti livelli record di occupazione e partecipazione sia per le donne che per gli uomini. Il tasso di disoccupazione dell'area Ocse a novembre è rimasto al minimo storico del 4,8% per il nono mese consecutivo. Anche l'Unione Europea e l'Eurozona hanno registrato tassi di disoccupazione ai minimi storici, rispettivamente al 5,9% e al 6,4%. La Repubblica Ceca ha il tasso di disoccupazione più basso (2,4%), seguita da Giappone, Corea, Polonia, Israele e Messico (2,8%). Al contrario, Spagna (11,9%), Colombia (10,3%) e Grecia (9,4%) hanno l'incidenza maggiore di disoccupazione. L'Italia è migliorata al 7,5% rispetto al 7,7%. La Germania è rimasta al 3,1% e la Francia al 7,3%. Nel dicembre 2023, il tasso di disoccupazione è rimasto stabile sia in Canada (5,8%) che negli Stati Uniti (3,7%). Il tasso di disoccupazione maschile dell'Ocse è stato inferiore al 5% da marzo 2022, mentre per le donne è rimasto stabile al 5% per cinque mesi. Il tasso di disoccupazione giovanile (tra i 15 e i 24 anni) è rimasto sostanzialmente stabile negli ultimi due mesi, ma è superiore di 6,7 punti percentuali rispetto ai lavoratori di età pari o superiore a 25 anni.
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