Gli investitori reagiscono alla mancanza di escalation militare in Medio Oriente
I mercati finanziari sono al centro dell'attenzione per il rischio di una possibile escalation militare in Medio Oriente. Gli investitori sembrano rassicurati dalla mancanza, almeno per ora, di una risposta da parte di Israele all'attacco dell'Iran di sabato. Questa situazione ha portato il prezzo del petrolio in calo, con il Brent che scende sotto i 90 dollari al barile (89,69), registrando un calo dello 0,80%. Nel frattempo, l'oro, considerato un bene rifugio, si mantiene stabile e si attesta a 2.371 dollari all'oncia, con una lieve discesa dello 0,12%. Anche il dollaro, un altro rifugio sicuro, ha interrotto la sua corsa, con l'euro che recupera lo 0,14% e si attesta a 1,0657 dollari. Questo clima di cauto ottimismo si riflette anche sui mercati azionari, con la borsa di Milano che apre in rialzo dello 0,76% dopo due settimane di calo. Anche Francoforte e Parigi registrano aumenti, mentre Londra è in calo a causa della performance negativa dei beni energetici e delle materie prime. Negli Stati Uniti, i future indicano una partenza positiva, con l'inizio della stagione delle trimestrali che vede protagonista Goldman Sachs. In Asia, la situazione è mista, con la maggior parte delle borse in ribasso tranne Shanghai e Shenzhen. Domani è atteso un importante dato sul Pil cinese nel primo trimestre.
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