Nuova norma in bozza potrebbe estendere l'imposta a tutti i Comuni
Una nuova norma in fase di bozza potrebbe rivoluzionare l'imposta di soggiorno in Italia. Si ipotizza che l'imposta potrebbe essere estesa a tutti i Comuni che vorranno applicarla, non solo ai capoluoghi o a quelli turistici. Inoltre, potrebbe essere rimodulata in base al costo del pernottamento: si parte da un importo fino a 5 euro nel caso di costo del pernottamento inferiore a 100 euro e si arriva fino a 25 euro al giorno negli alberghi di extralusso, con tariffe superiori a 750 euro a notte. Questa proposta potrebbe essere inserita in un prossimo decreto, forse già mercoledì nell'ultimo Consiglio dei Ministri prima della pausa estiva. Gli incassi derivanti da questa tassa potrebbero essere destinati non solo al settore turistico, ma anche alla raccolta e smaltimento dei rifiuti. Tuttavia, le associazioni di categoria come Federalberghi e Confindustria Alberghi si sono mostrate preoccupate e contrarie all'ipotesi di aumentare ulteriormente l'imposta di soggiorno. Federalberghi ha espresso preoccupazione per il continuo aumento della tassa, soprattutto dopo l'incremento del 40% avvenuto in occasione del Giubileo. Confindustria Alberghi, invece, ha criticato la proposta definendo le strutture ricettive come "un mero bancomat per i Comuni". Le associazioni chiedono al governo di imporre una corretta disciplina di bilancio agli enti locali anziché aumentare ulteriormente le tasse. La presidente di Confindustria Alberghi, Maria Carmela Colaiacovo, si è detta sorpresa dall'approvazione improvvisa di questa norma, che sembra mettere a rischio la destinazione del gettito per il sostegno delle attività turistiche. In sintesi, la proposta di revisione della tassa di soggiorno potrebbe portare a un aumento fino a 25 euro al giorno per gli alberghi di lusso, mentre le associazioni di categoria esprimono preoccupazione e contrarietà.
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