Sono passati 74 anni dalla dichiarazione del pioniere del progetto europeo e allora ministro degli Esteri francese Schuman del 9 maggio 1950. Con un celebre discorso tenuto a Parigi, il ministro degli esteri francese, Robert Schuman, propose una più stretta collaborazione tra gli stati europei nella produzione del carbone e dell’acciaio: grazie al controllo di un'autorità comune, era l'idea alla base, si sarebbe impedito a un paese di fabbricare autonomamente armi da guerra per poi utilizzarle contro gli altri, come in passato. Da allora, il 9 maggio si celebra nell'Unione europea la "giornata dell'Europa" per sottolineare la fine della guerra, l’inizio di una nuova era, fatta di pace, unità e cooperazione. Il 18 aprile 1951 l'ambizione di Schuman divenne realtà: sei paesi (Germania, Francia, Italia, Olanda, Belgio e Lussemburgo) firmarono un trattato per riunire le rispettive industrie del settore sotto una gestione comune. La Ceca (Comunità europea del carbone e dell'acciaio) entrò in vigore nel 1952. Furono solo i primi passi del lungo percorso di integrazione dei Paesi europei. Cinque anni dopo infatti vennero firmati a Roma i Trattati di Roma: i Capi di Stato e di governo di Francia, Germania, Italia, Olanda, Belgio e Lussemburgo si dichiararono "Determinati a porre le fondamenta di un'unione sempre più stretta fra i popoli europei". Il primo trattato istituì una Comunità economica europea (CEE), il secondo invece una Comunità europea dell'energia atomica (Euratom). Molte novità vennero avviate anche sul fronte istituzionale con la creazione di un equilibrio fondato su un "triangolo" di istituzioni che ancora oggi sono tenute a collaborare tra loro: la Commissione (poi Commissione europea) emana le norme, il Consiglio dei Ministri (poi Consiglio europeo) prepara le proposte e un'Assemblea parlamentare (poi Parlamento europeo) ha un ruolo consultivo. Il trattato prevede anche l'istituzione di una Corte di giustizia. Dai pionieri all'ultima legislatura, leggi la storia dell'Unione europea in cinque tappe.
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