Le dimissioni della Presidente dell'Ungheria Katalin Novák dopo le polemiche per una grazia concessa a un uomo coinvolto in un caso di pedofilia
La Presidente dell'Ungheria Katalin Novák ha annunciato le dimissioni dopo le polemiche suscitate dalla sua decisione di concedere la grazia a un uomo condannato per complicità in un caso di abuso sessuale su minori. La grazie era stata concessa nell'aprile dello scorso anno, in occasione della visita di Papa Francesco a Budapest, ma la notizia è stata resa pubblica dal sito web investigativo 444 il 2 febbraio di quest'anno. Da allora sono cominciate le pressioni per le dimissioni. "Mi scuso con coloro che ho ferito e con tutte le vittime che possono aver sentito che non le ho sostenute. Sono, ero e rimarrò a favore della protezione dei bambini e delle famiglie", ha detto annunciando le dimissioni la 46enne che è stata anche ministro delle politiche familiari nel quarto governo Orban. L'uomo graziato era l'ex vicedirettore di un istituto per minori di Bicske, vicino alla capitale ungherese, condannato nel 2022 a tre anni e quattro mesi di carcere per aver coperto le azioni del suo superiore: dagli atti del processo risulta che costringeva i bambini a ritrattare le loro testimonianze come vittime di abuso contro il direttore, condannato a otto anni di carcere. Pochi minuti dopo l'annuncio di Novak, anche Judit Varga ha annunciato il proprio "ritiro dalla vita pubblica" per aver dato la sua approvazione come ministro della giustizia, incarico che aveva lasciato quest'estate per guidare la campagna elettorale europea. "Rinuncio al mio mandato di deputato e di capo lista al Parlamento europeo", ha dichiarato. Il premier Viktor Orban ha presentato nei giorni scorsi in Parlamento una proposta di emendamento alla Costituzione per evitare che persone coinvolte in casi di pedofilia siano perdonati in futuro.
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