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Elezioni incerte e violenze in Pakistan.

La Commissione elettorale diffonde dati con il contagocce

Esteri
09/02/2024

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Ancora incerto l'esito del voto di ieri per le elezioni generali in Pakistan. I primi risultati sono iniziati ad arrivare con un ritardo di almeno 11 ore per un voto segnato da attacchi terroristici, decine di morti e dall'interruzione dei servizi di telefonia mobile. Fatti che hanno sollevato "seri dubbi" sulla credibilità del processo elettorale della Repubblica islamica, in piena crisi politica e afflitto da una elevata inflazione. Dietro alle violenze, è palpabile lo spettro di brogli sullo spoglio, i cui risultati definitivi sono attesi in serata.

I media locali riportano in vantaggio i candidati indipendenti sostenuti dal partito Pakistan Tehreek-e-Insaf dell'ex premier, Imran Khan. Il PTI è stato squalificato dal voto a causa delle condanne penali inflitte dalla Corte Suprema alla star del cricket che lo hanno spedito in carcere dall'agosto del 2022, e che lui sostiene siano state motivate politicamente. Ma questo non è bastato a metterlo da parte. Finora il partito pakistano Tehreek-e-Insaf ha ottenuto 62 seggi su 136. La Lega musulmana pakistana il suo rivale, il tre volte primo ministro Nawaz Sharif, favorito nei sondaggi, 46. 110 seggi sono ancora in sospeso e un terzo partito importante, il Partito popolare di Bilawal Bhutto-Zardari, figlio dell'ex primo ministro assassinato Benazir Bhutto, sarebbe al terzo posto con 39 seggi.

Una fonte vicino a Sharif, suggerisce che, in caso di vittoria, il suo partito formerà un governo di coalizione con vincitori indipendenti. Una vittoria del partito PML, prevista dai sondaggi pre voto, consentirebbe a Sharif, rientrato da 4 anni di esilio a Londra, di prendere il potere per la quarta volta. “Abbiamo bisogno di 10 anni di stabilità per uscire da questa crisi” ha detto Sharif.

Un gruppo di 25-30 sostenitori del PTI è stato perfino arrestato per aver organizzato una manifestazione per il candidato del partito Shoaib Shaheen nella capitale Islamabad. La polizia ha affermato che il gruppo aveva scandito slogan in violazione dell'ordine che vieta manifestazioni e raduni del PTI. Le forze dell'ordine sostengono che circa la metà del gruppo era armato e alcuni hanno opposto resistenza quando è stato chiesto loro di allontanarsi dal posto.

La Commissione elettorale sta diffondendo dati con il contagocce, giustificando la lentezza con "problemi di linea", anche se il ministero dell'Interno ha spiegato di aver preso precauzioni per garantire l'assoluta sicurezza dello spoglio. Prima dei primi risultati, il leader del PTI Omar Ayub Khan, si è detto convinto che il suo partito sarebbe stato in grado di "formare il prossimo governo federale con una maggioranza pari ai due terzi del parlamento". Nella notte il suo partito (PTI) era in vantaggio con un margine significativo. Poi i risultati dello spoglio hanno smesso di arrivare.

Dal carcere dove è detenuto, Khan si è detto "disgustato". A riferirlo un suo collaboratore all'agenzia Dpa. La "pausa" nello spoglio è stata attribuita a un ritardo nelle comunicazioni (ieri erano stati sospesi i servizi di telefonia mobile, ufficialmente per motivi di sicurezza). E dopo diverse ore, quando hanno ripreso a essere annunciati i risultati, il partito di Sharif e gli alleati sono emersi in stretto vantaggio sui candidati sostenuti da Khan. Il mandato è stato "rubato", aveva denunciato Raoof Hasan, collaboratore molto vicino all'ex campione, che accusa le autorità di aver modificato nella notte i risultati del voto col placet dei vertici militari.

"L'esercito non è stato in grado di controllare completamente i risultati e ora filtrano notizie che stanno modificando i risultati finali per garantire che il PTI non vinca di larga misura", ha detto alla BBC Taha Siddiqui, il giornalista freelance con sede a Parigi. "Il fatto che il PTI abbia conquistato un vantaggio nonostante la massiccia repressione che ha dovuto affrontare è sorprendente", ha sottolineato, "Questo dimostra che la volontà del popolo è più forte della volontà dell'elite al potere".

La Commissione elettorale sta diffondendo dati con il contagocce, giustificando la lentezza con "problemi di linea", tre blocchi si contendono il risultato delle urne, mentre in attesa dei risultati definitivi si insinua il sospetto di brogli.