L'ex generale si dimette dal governo e lancia un messaggio di speranza
La rivalità tra Benny Gantz e Benjamin Netanyahu continua a infiammare la politica israeliana. Gantz, ex capo dell'esercito israeliano, si è lanciato in politica nel 2019 con l'obiettivo di rimuovere Netanyahu dal potere. Nonostante diverse battaglie elettorali, Gantz non è mai riuscito a trionfare sul suo rivale. Nel maggio 2020, ha sorpreso tutti alleandosi con Netanyahu, ma l'accordo di rotazione al potere non è stato rispettato, portando a nuove elezioni nel 2021. Gantz si è poi unito a una coalizione guidata da Yair Lapid, ma anche questa alleanza è stata un fallimento. Tuttavia, l'attacco di Hamas in Israele il 7 ottobre ha cambiato tutto. Gantz è entrato nel gabinetto di guerra di Netanyahu e ha accettato di diventare ministro senza portafoglio nel governo del suo rivale. Ma a marzo 2024, le insofferenze e i distinguo tra i due sono diventati evidenti. Gantz ha deciso di recarsi a Washington, incontrando importanti figure politiche americane. Questo ha scatenato l'ira di Netanyahu, che ha dichiarato che c'è un solo premier in Israele. In seguito, Gantz ha chiesto elezioni legislative anticipate e ha lanciato un ultimatum a Netanyahu: adottare un piano d'azione sulla questione del dopoguerra nella Striscia di Gaza entro l'8 giugno o dimettersi. L'operazione di salvataggio di 4 ostaggi, avvenuta proprio l'8 giugno, ha generato critiche internazionali per il costo in vite civili. Gantz ha rimandato la conferenza stampa per annunciare le dimissioni, ma oggi ha finalmente deciso di lasciare il governo. Nel suo discorso di addio, ha parlato di una vera vittoria che mette al di sopra di tutto il ritorno a casa dei rapiti, l'instaurazione di un'alleanza regionale contro l'Iran e il cambiamento delle priorità nazionali. Gantz ha sbattuto la porta in faccia a Netanyahu, dimostrando che la sua lotta per il potere è ancora viva. Le dimissioni di Gantz sono state seguite da quelle del suo collega di partito, Gadi Eisenkot. Gantz è stato ministro della difesa israeliano e capo di stato maggiore dell'esercito israeliano, ma è stato criticato per il suo coinvolgimento nelle guerre contro Gaza nel 2014 e nel 2021. Il gabinetto di guerra di Netanyahu è composto da cinque membri, tra cui Netanyahu stesso, Yoav Gallant e due osservatori, Ron Dermer e Gadi Eisenkot. Questa nuova svolta politica apre molti scenari per il futuro di Israele. Commenta la notizia qui sotto e condividila con i tuoi amici.
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