Attivista veterano condannato a 2 anni e mezzo di prigione per critiche a Putin
L'attivista veterano Oleg Orlov è stato condannato a 2 anni e mezzo di prigione per aver criticato il presidente Putin e le forze armate russe. Il verdetto è stato accolto dagli applausi dei suoi sostenitori e rappresentanti delle ambasciate occidentali presenti in aula. Orlov, 70 anni, è stato incriminato per aver scritto un articolo anti-propaganda intitolato "Volevano il fascismo. L'hanno ottenuto", in cui accusava Putin di condurre il Paese verso il fascismo. Orlov, sostenitore di Navalny e presidente del gruppo dei diritti umani “Memorial”, ha difeso la libertà di parola e documentato abusi dei diritti umani sin dagli anni del leader sovietico Stalin. Nonostante la condanna, il gruppo ha dichiarato che continuerà il suo lavoro. Secondo l'accusa, Orlov avrebbe mostrato "odio politico nei confronti della Russia". Putin ha esortato i russi a mostrare unità e a prestare attenzione ai traditori filo-occidentali. La condanna di Orlov fa parte di uno sforzo più ampio per eliminare il dissenso e riscrivere la storia del paese. Gli oppositori di Putin sono in prigione o all'estero, mentre Navalny è morto in circostanze sospette in una colonia penale.
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