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Carcerazione per diffamazione giornalisti.

Emendamento propone nuove pene per diffamazione a mezzo stampa

Politica
11/04/2024

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Un emendamento al ddl sulla diffamazione prevede pene fino a 4 anni e mezzo di carcere per i giornalisti colpevoli di diffamazione a mezzo stampa. La proposta introduce un nuovo articolo, il 13-bis, alla legge sulla stampa. Secondo il testo, chi attribuisce fatti falsi a qualcuno tramite la stampa, con l'intenzione di danneggiarne la reputazione, sarà punito con la reclusione da 1 a 3 anni e una multa da 50.000 a 120.000 euro. Se l'offeso risulta innocente, la pena può arrivare fino a 4 anni e mezzo di carcere. L'articolo 13 della legge sulla stampa del 1948 era stato dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale nel 2021 perché prevedeva pene detentive. L'emendamento propone anche un nuovo articolo, il 595-bis, per contrastare le "fake news". Secondo questo articolo, chi attribuisce fatti falsi a qualcuno tramite mezzi di pubblicità o atti pubblici sarà punito con la reclusione da sei mesi a un anno e una multa da 15.000 a 50.000 euro. Le pene aumentano se l'offesa è rivolta a un corpo politico, amministrativo o giudiziario. La proposta ha suscitato reazioni contrastanti. La presidente della Commissione Giustizia del Senato, Giulia Bongiorno, ha annunciato che ci saranno riunioni di maggioranza per discutere gli emendamenti. Il senatore Gianni Berrino, autore degli emendamenti, ha difeso la proposta sostenendo che le pene detentive sono giustificate per la diffamazione basata su fatti precisi e falsi. Il PD ha criticato gli emendamenti, definendoli un attacco alla libertà di stampa. Anche Forza Italia ha espresso dubbi sulla proposta, affermando che bisogna valutare se sia compatibile con la sentenza della Consulta. La FNSI ha condannato la proposta, definendola un provvedimento incivile e un attacco alla libertà di stampa. L'Usigrai ha definito gli emendamenti un altro attacco alla libertà di stampa e ha sottolineato che la proposta proviene dal partito della presidente del Consiglio, nonostante la Corte Costituzionale si sia espressa contro il carcere per i giornalisti.

Fonte: (Ansa)