La ragazza italiana racconta il suo secondo mese di prigionia
Immersa nella grigia cella di Budapest, Ilaria Salis si interroga sul fondo del pozzo in cui è caduta. Con la mente rivolta alla libertà, descrive la dura realtà della prigione di massima sicurezza. Nelle sue parole emerge la lotta contro un sistema che sembra inghiottirla sempre di più. La giovane italiana, sotto processo per aver aggredito neonazisti, si dichiara innocente. Le mura della cella non fermano il suo sguardo che si perde oltre, riflettendo sulle vicende umane e sociali che la circondano. Storie di potere, sopraffazione, ma anche di speranza e resistenza. Salis si aggrappa alla sua dignità, cercando una via d'uscita da un labirinto che sembra non avere fine.
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