Proposta normativa scatena reazioni contrastanti tra magistrati e sindacati
Si lavora ancora in queste ore, in attesa del Consiglio dei ministri, alla norma che introduce i test psicoattitudinali per l'accesso alla professione di magistrato. Dopo il pre Cdm di ieri sarebbe emersa l'ipotesi di una legge cornice più generica. Nella prima bozza la legge si limitava a decidere i contenuti dei test, mentre le modalità di svolgimento sarebbero state specificate successivamente. Le reazioni non si sono fatte attendere. Il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, ha criticato la proposta definendola un proclama contro i magistrati. Anche il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, ha espresso pareri contrastanti sull'introduzione dei test. Il sindacato di Polizia Coisp, invece, ha sostenuto che i test sono doverosi per garantire magistrati affidabili. Il consigliere del Csm Enrico Aimi ha sottolineato l'importanza di valutare positivamente l'ipotesi dei test come requisito fondamentale per la professione. Le polemiche sono destinate a continuare, mentre la proposta di Nordio continua a dividere le opinioni.
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