La senatrice a vita Liliana Segre parla della Shoah e del conflitto tra Israele e Hamas
La senatrice a vita Liliana Segre ha tenuto un discorso al Memoriale della Shoah in cui ha sottolineato l'importanza di condannare non solo il 'male assoluto', ma anche la catena di eventi che lo ha reso possibile. Durante l'evento organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio per commemorare gli 80 anni dalla sua deportazione, Segre ha anche affrontato il tema del conflitto tra Israele e Hamas e le recenti polemiche riguardanti il Giorno della Memoria. Secondo la senatrice, il 'male assoluto' non si manifesta improvvisamente, ma è il risultato di un lungo percorso in cui ogni passaggio contribuisce a renderlo possibile, accettato e persino condiviso da molti. Segre ha sottolineato che la partenza del convoglio del 30 gennaio 1944 è solo un punto di arrivo, poiché per raggiungere quel punto si devono percorrere tutte le tappe precedenti, come la partecipazione alla guerra al fianco di Hitler, la campagna razziale, le leggi razziste e l'abolizione di ogni spirito critico attraverso la propaganda di regime. La senatrice ha concluso il suo discorso evidenziando l'importanza di preservare la libertà di stampa, i partiti politici e l'opposizione, al fine di evitare l'instaurazione di un potere assoluto senza controlli né bilanciamenti. In un'intervista al New York Times, Segre ha espresso il suo timore di aver vissuto invano, dopo aver condiviso per 30 anni fatti intimi della sua famiglia e il suo dolore legato all'antisemitismo. L'intervista, realizzata nella casa milanese della senatrice, fa parte di un lungo profilo dedicato a lei. Segre ha sottolineato che l'antisemitismo non è una novità e si è chiesta se ha vissuto abbastanza a lungo da vedere la storia ripetersi. Invitiamo i lettori a commentare questa notizia e a condividerla con i loro amici.
Non ci sono commenti