Il rapper rischia fino a 6 anni di reclusione
Si terrà l'udienza per decidere sul rinvio a giudizio di Fedez per il reato di calunnia ai danni del Codacons. Le pesanti accuse mosse dal rapper all'associazione dei consumatori circa un presunto banner ingannevole pubblicato nel 2020 sul sito del Codacons in tema di coronavirus sono state ritenute illegittime e infondate dalla Procura di Roma. In caso di condanna, il rapper rischia fino a 6 anni di reclusione. Nel frattempo, il Codacons ha presentato un esposto alla Guardia di Finanza per chiedere chiarimenti sugli assetti societari di Fedez. Una relazione tecnica ha permesso di ricostruire lo schema degli asset riconducibili al rapper e le modifiche degli assetti societari delle sue società. Il Gruppo è saldamente in mano alla società Zedef, che coinvolge anche la famiglia di Fedez. Sono state effettuate numerose operazioni straordinarie che hanno portato il gruppo ad assumere assetti sempre diversi. La scelta di attivare istituti come fusioni inverse e scissioni non proporzionali asimmetriche evidenzia la padronanza con sistemi consulenziali raffinati e complessi. Inoltre, sono emersi nuovi rapporti di affari con altri soggetti, che rappresentano un salto di qualità strategico. Il Codacons chiede un'analisi più ampia per comprendere le ragioni sottostanti. Nel frattempo, l'associazione chiede chiarimenti alla Guardia di Finanza sugli assetti societari del rapper.
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