Attiva audio

Razzismo negli stadi: riconoscimento facciale e norme più stringenti.

Gravina propone l'utilizzo della tecnologia per individuare i responsabili degli atti discriminatori

Società
25/01/2024

Commenti 0

Non ci sono commenti. Clicca qui per scrivere qualcosa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Lista commenti

Non ci sono commenti

Dopo gli insulti rivolti al portiere Mike Maignan durante la partita Udinese-Milan del 20 gennaio, il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha proposto l'utilizzo del riconoscimento facciale e della tecnologia per combattere il razzismo negli stadi. Durante un incontro al Viminale con il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, il ministro dello Sport, Andrea Abodi, e il presidente della Lega di Serie A, Lorenzo Casini, sono state delineate alcune idee e riflessioni per migliorare le infrastrutture e rendere più efficaci le norme attuali. Gravina ha sottolineato che l'uso della tecnologia può garantire l'individuazione dei responsabili di atti discriminatori o violenti, rappresentando già un buon risultato. Inoltre, è stato deciso di creare un gruppo di lavoro composto dai ministeri, dalla Figc e dalle Leghe per valutare la tracciabilità nei documenti personali dei soggetti che hanno ricevuto un Daspo e per associare questa misura a forme di recupero sociale. È necessario anche intervenire sulle infrastrutture degli stadi, portandoli al livello di quello di Udine, che ha permesso di identificare tempestivamente i colpevoli. Gravina ha ribadito che le norme attuali sono le più severe a livello internazionale e si è opposto all'idea di inasprire il Daspo, preferendo un processo di recupero e riabilitazione. Il presidente della Fifa, Gianni Infantino, aveva proposto la sconfitta a tavolino, ma Gravina ha dichiarato che questo principio è già previsto dalle norme attuali, anche se la sua applicazione può essere complicata.

Fonte: (GettyImages)