Regole autovelox: vincoli, preavvisi, ricorsi.

Finalmente è arrivato il momento di mettere alla prova le nuove regole riguardanti gli autovelox. Con l'arrivo del traffico estivo, entra in vigore il Decreto Ministeriale introdotto lo scorso aprile sui misuratori di velocità, che negli anni si sono moltiplicati in modo non sempre controllato e funzionale. Secondo i critici, in alcuni casi sono diventati vere e proprie "trappole" e una fonte di entrate certe per i bilanci. L'obiettivo delle nuove norme è quello di ricollocare gli autovelox nel contesto della sicurezza stradale, come indicato dalla dicitura che li annuncia: "installato per garantire la sicurezza stradale". Le regole variano a seconda del tipo di strada e del dispositivo utilizzato, escludendo le postazioni presidiate. Fondamentali sono i segnali di preavviso e il rispetto di una certa distanza tra il segnale e l'apparecchio, così come tra un dispositivo e l'altro, da distribuirsi su tratti con limite uniforme, senza svincoli né diramazioni. Gli autovelox devono essere posizionati in tratti dove il limite di velocità scende di almeno 20 km/h rispetto alla massima per quel tipo di strada, salvo alcune deroghe. In città, invece, è vietato installare autovelox con limite inferiore ai 50 km/h. Per le postazioni fisse urbane, il gestore deve prima valutare se sia possibile installare dossi rallentatori. Le postazioni fisse dovranno essere adeguare entro 12 mesi e ogni apparecchio dovrà essere corredato da un dettagliato fascicolo che attesti il rispetto di tutti i vincoli, al fine di prevenire possibili ricorsi. Resta ancora da risolvere il nodo dell'omologazione del controverso velocimetro, sollevato dalla Cassazione, che rimane uno degli strumenti principali per ridurre gli incidenti sulle strade italiane.