Bruxelles rinuncia al nuovo regolamento a seguito delle proteste degli agricoltori
Bruxelles ha deciso di ritirare una proposta sull'uso sostenibile dei pesticidi, a seguito delle proteste degli imprenditori agricoli in diversi paesi membri. La proposta prevedeva obiettivi vincolanti per dimezzare l'uso e i rischi dei prodotti fitosanitari chimici nell'UE entro il 2030. Gli stati membri avrebbero dovuto fissare i propri obiettivi nazionali di riduzione, garantendo il conseguimento degli obiettivi a livello europeo. Inoltre, venivano previste nuove norme per garantire che gli agricoltori e altri utilizzatori professionali di pesticidi utilizzassero i prodotti chimici solo come ultima risorsa, dopo aver adottato metodi alternativi e più ecologici di prevenzione e controllo delle infestazioni. Le misure comprendevano anche l'obbligo di tenere registri e l'individuazione di alternative ai pesticidi chimici per ogni tipo di coltura. Infine, l'uso di tutti i pesticidi sarebbe stato vietato in luoghi come parchi, scuole e aree ecologicamente sensibili. La proposta avrebbe trasformato la direttiva vigente in un regolamento direttamente applicabile in tutti gli stati membri, al fine di affrontare i problemi di attuazione carente delle norme vigenti negli ultimi anni. Il ritiro della proposta arriva poco dopo l'annuncio di una roadmap in cui Bruxelles raccomanderà un obiettivo climatico per il 2040, che dovrebbe risparmiare relativamente l'agricoltura. La Commissione europea sta cercando di fare concessioni agli agricoltori, come dimostrato dalla proposta di deroga parziale agli obblighi di messa a riposo dei terreni e dal limite alle importazioni ucraine. L'anno scorso, Bruxelles aveva già rinunciato a proporre un testo sull'etichettatura nutrizionale, che stava causando tensioni nel settore agroalimentare.
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