Nel 2023, il numero di morti sul lavoro in Italia ha superato quota 1.041. Nonostante una diminuzione degli infortuni in itinere, le vittime in occasione di lavoro sono aumentate. Gli infortuni sono cresciuti del +1,1% rispetto all'anno precedente. Secondo i dati dell'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre, le regioni a maggior rischio di infortunio mortale, con un'incidenza superiore al 25% rispetto alla media nazionale, sono: Abruzzo, Umbria, Basilicata, Puglia, Molise, Campania e Calabria. Sicilia ed Emilia Romagna seguono a ruota. Le regioni più sicure, in zona bianca, sono: Lazio, Toscana e Valle d'Aosta. L'Osservatorio Sicurezza Vega ha anche individuato l'identikit dei lavoratori più a rischio per fascia d'età. I giovani tra i 15 e i 24 anni sono quelli con il rischio più elevato, seguiti dai lavoratori ultrasessantacinquenni. Gli stranieri hanno un rischio di morte sul lavoro più che doppio rispetto agli italiani. Nel 2023, su un totale di 1.041 vittime, 799 sono decedute in occasione di lavoro e 242 in itinere. La Lombardia è la regione con il maggior numero di vittime in occasione di lavoro (133), seguita da Campania, Veneto, Emilia Romagna, Puglia, Piemonte, Lazio, Sicilia, Toscana, Abruzzo, Calabria, Marche, Umbria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Sardegna, Trentino Alto Adige, Basilicata, Molise e Valle d'Aosta. Il settore delle costruzioni è quello con il maggior numero di infortuni mortali nel 2023 (150), seguito dai Trasporti e Magazzinaggio, dalle Attività Manifatturiere e dal Commercio. Le denunce di infortuni sono diminuite nel corso dell'anno. Alla fine del 2023, erano 41.171.
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