Attiva audio

Braccianti in crisi a Gioia Tauro

Medu denuncia il degrado delle tendopoli e degli alloggi abbandonati

Cronaca
12/02/2024

Commenti 0

Non ci sono commenti. Clicca qui per scrivere qualcosa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Lista commenti

Non ci sono commenti

Le condizioni di degrado e abbandono in cui vivono i braccianti che lavorano nella piana di Gioia Tauro, in Calabria, sembrano essere irrimediabili. A denunciarlo è Medu, l'organizzazione Medici per i Diritti Umani, che dal 2013 si occupa di assistere questi migranti dal punto di vista sanitario e legale. Si tratta di circa 1.500 persone provenienti da Mali, Gambia, Ghana e Costa D'Avorio, con un'età media di 35 anni. Nel rapporto del 2023, il 92% di loro aveva regolari permessi di soggiorno. Secondo i volontari di Medu, gli stranieri vivono in casali abbandonati, in una tendopoli fatiscente realizzata dal Ministero dell'Interno e in container sparsi tra i comuni di Rosarno, San Ferdinando e Taurianova. Nonostante ciò, l'organizzazione denuncia che sono stati spesi cinque milioni e mezzo di euro per alloggi che sono rimasti chiusi. Tre milioni provengono dall'Unione Europea per la costruzione di edifici con 36 appartamenti a Rosarno, mentre altri due milioni sono stati investiti dal Ministero dell'Interno per il progetto "Villaggio della Solidarietà" su un terreno confiscato alla mafia. Infine, sono stati investiti 650 milioni per un centro polifunzionale che non ha mai aperto i battenti nel comune di Taurianova. Medu chiede un intervento urgente per restituire dignità di vita e lavoro ai braccianti e per eliminare gli ostacoli burocratici. I 1.500 migranti arrivano da anni in questa zona per la raccolta stagionale degli agrumi.", "comment": "Cosa ne pensi di questa situazione? Lascia un commento qui sotto e condividi la notizia con i tuoi amici!

Fonte: (Ansa)