Nuovo scontro tra poteri dello Stato sulle chat e mail
La querelle sulle chat e mail coinvolgenti Renzi, Boschi, Lotti e Bonifazi potrebbe finire di nuovo davanti alla Corte Costituzionale. La procura di Firenze ha chiesto un conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato per valutare la legittimità delle decisioni di Camera e Senato che hanno negato agli inquirenti l'autorizzazione al sequestro delle chat. I pm fiorentini contestano che le Camere abbiano esorbitato dai loro poteri e non valutato correttamente le prerogative parlamentari garantite dalla Costituzione. La decisione spetterà al gup Sara Farini il prossimo 14 ottobre. Renzi, accusato di finanziamento illecito, sarebbe il direttore di fatto della ex fondazione Open. Insieme a lui, sono imputate altre 10 persone, tra cui Boschi, Lotti e Carrai. La procura aveva chiesto al Parlamento l'autorizzazione a mail e chat dopo che la Corte Costituzionale aveva dichiarato l'illegittimità dei sequestri senza autorizzazione parlamentare. Camera e Senato hanno respinto la richiesta. Ora gli inquirenti fiorentini ci riprovano via tribunale.
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