Procuratore: "Ritrattazione non credibile, imputati rischiano condanne"
Le dichiarazioni del brigadiere Santino Tuzi, che affermò di aver visto Serena Mollicone entrare nella caserma di Arce il primo giugno del 2001 alle 11 e di non averla vista più uscire, sono state definite "credibili" dal sostituto procuratore generale Francesco Piantoni. Durante la requisitoria davanti alla Corte d'Assise d'Appello di Roma, Piantoni ha sottolineato che bisogna credere a Tuzi per come le ha fatte il 28 marzo 2008, definendo la ritrattazione come "assolutamente non credibile". Tuzi ritrattò le sue dichiarazioni, per poi smentire la ritrattazione e infine morire suicida l'11 aprile dello stesso anno. Gli imputati nel processo per l'omicidio della 18enne di Arce sono l'ex comandante della caserma Franco Mottola, il figlio Marco, la moglie Annamaria e i carabinieri Francesco Suprano e Vincenzo Quatrale. Nell'udienza odierna verranno formulate le richieste di condanna per gli imputati, che erano stati assolti nel processo di primo grado. La procura ha presentato ricorso chiedendo una condanna a 24 anni per Marco Mottola, a 30 anni per il padre Franco, all'epoca comandante della caserma, e 21 anni per la moglie Anna Maria. I carabinieri Vincenzo Quatrale, accusato di concorso esterno in omicidio, e l'appuntato Francesco Suprano, accusato di favoreggiamento, erano stati anch'essi assolti.
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