La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a cinque anni con la pena da rideterminare in Appello per disastro ferroviario nei confronti di Mario Moretti, ex ad di Rfi, per l’incidente ferroviario di Viareggio.
La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a cinque anni con la pena da rideterminare in Appello per disastro ferroviario nei confronti di Mario Moretti, ex ad di Rfi, per l’incidente ferroviario di Viareggio, dove la notte del 29 giugno 2009 a causa di un guasto deragliò un carro merci incendiando, in una alta palla di fuoco, un carico di gpl: morirono 32 persone e ne rimasero ferite oltre 100.
Il collegio di magistrati, presieduto da Gastone Andreazza, dopo la camera di consiglio ha rigettato i 18 ricorsi presentati dai legali degli imputati contro la sentenza emessa nel processo d'Appello-bis che si tenne a Firenze nel 2022. Oltre ai 13 imputati condannati sono stati citati, come responsabili civili, Trenitalia, Fs, Rfi e Cima Riparazioni.
Davanti alla corte d'Appello di Firenze durante il processo bis furono condannati a 5 anni l'ex ad di Rfi e Fs Mauro Moretti, Vincenzo Soprano, ex ad di Trenitalia, e Michele Mario Elia, ex ad di Rfi, a 4 anni, 2 mesi e 20 giorni, Paolo Pizzadini, manager di Cima Riparazioni, e Daniele Gobbi Frattini, responsabile tecnico di Cima riparazioni, a 2 anni, 10 mesi e 20 giorni e a 4 anni Mario Castaldo della Cargo Chemical. Uwe Kriebel, operaio dell'officina di Junghental, e Helmut Brodel, dirigente dell'officina Junghental di Hannover a 4 anni e 5 mesi, Andreas Schroeter, tecnico di Junghental, a 4 anni e 8 mesi, Peter Linowski, ad di Gatx Rail Germania, e Rainer Kogelheide, ad di Gatx Rail Austria, a 6 anni, Roman Meyer, responsabile della flotta carri di Gatx Austria, a 5 anni, 6 mesi e 20 giorni, e infine Johannes Mansbart, dirigente di Gatx Rail Austria, a 5 anni e 4 mesi.
Nelle motivazioni della sentenza del 2022 i magistrati fiorentini stabilirono che Moretti ebbe colpe nella strage per la mancata tracciabilità e per i controlli inadeguati sui carri merci noleggiati da società tedesche, ma non perché Rfi e Fs non avessero imposto un limite di velocità ai convogli in transito in stazione.
I reati di lesioni gravi e gravissime, insieme al capo d’imputazione per omicidio colposo, erano stati già dichiarati prescritti ed è rimasta in piedi solo l’accusa di disastro ferroviario. L’ufficio esecuzioni della corte d’Appello di Firenze dovrà ricalcolare le pene in base alle sole attenuanti generiche, per cui è stato disposto l’annullamento con rinvio.
I familiari delle vittime: riconosciuta la responsabilità, "Ora vogliamo capire bene con gli avvocati la sentenza""L'unica cosa che abbiamo capito è che sono state riconosciute le responsabilità. Ora però vogliamo capire bene con i nostri avvocati il dispositivo della sentenza" afferma Marco Piagentini, presidente di "Il mondo che vorrei", l'associazione dei familiari delle vittime della strage.
La difesa dell'ex ad Moretti: nessun rischio di carcere"Il ricalcolo della pena evita il rischio degli arresti per Moretti. Il carcere non lo rischia sicuramente: la riduzione della pena che potrebbe essere comminata a Firenze la farà scendere, non sarà più pari a cinque anni" afferma l'avvocato difensore dell'ex ad di Fs e Rfi Mauro Moretti, Ambra Giovene.
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