Disordini e tensione nel centro di permanenza per il rimpatrio
Questa mattina, nel Centro di permanenza per il rimpatrio di Ponte Galeria a Roma, è stato rinvenuto il corpo senza vita di un giovane guineano di 22 anni. Il ragazzo è stato trovato impiccato con un lenzuolo a un cancello intorno alle 6 del mattino. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza del Cpr sono state acquisite per le indagini. Nel frattempo, una trentina di ospiti del centro hanno cercato di forzare le grate e hanno iniziato a tirare pietre contro il personale. Hanno anche tentato di sfondare una porta e di incendiare un'auto della Polizia. Le Forze dell'ordine hanno risposto con il lancio di lacrimogeni per placare la protesta. I disordini sembrano essere legati al sovrannumero delle presenze nel centro e ai trattamenti considerati poco dignitosi dagli ospiti. Secondo alcune testimonianze su Facebook, il giovane avrebbe lasciato scritte su un muro con una sigaretta, esprimendo il desiderio che il suo corpo fosse portato in Africa e che sua madre non dovesse piangere per lui. Il segretario di +Europa, Riccardo Magi, e la Senatrice del Partito Democratico, Cecilia D'Elia, in visita al Cpr di Ponte Galeria, hanno ribadito la richiesta di chiudere i Centri di permanenza per il rimpatrio, definendoli luoghi di pura afflizione. Chiedono al ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, di visitare il centro e di chiuderlo al più presto.
Non ci sono commenti