La Commissione Europea avverte sulle conseguenze della depenalizzazione del reato di abuso d'ufficio
La Commissione Europea ha lanciato un monito chiaro e forte all'Italia riguardo alla depenalizzazione del reato di abuso d'ufficio decisa dal governo. Secondo il portavoce della Commissione Europea per la Giustizia, Christian Wigand, l'abolizione di questo reato potrebbe impattare sull'efficacia del rilevamento dei fatti di corruzione e sulla lotta alla stessa, che è una priorità per l'Unione Europea. La Commissione ha adottato un pacchetto di misure a maggio per rafforzare la prevenzione e il contrasto alla corruzione. In questa proposta di direttiva si mirava a prevedere l'abuso di ufficio come reato in tutti i Paesi membri dell'UE. Attualmente, il reato è considerato tale in 25 Paesi su 27, ma con differenze significative da Stato a Stato. La Commissione è a conoscenza del disegno di legge italiano che propone alcune modifiche alle disposizioni che regolano i reati contro le pubbliche amministrazioni. Secondo il portavoce, queste modifiche potrebbero depenalizzare importanti forme di corruzione e incidere sull'efficacia dell'individuazione dei fatti di corruzione e sulla lotta contro la corruzione stessa. Il processo legislativo è ancora in corso e la Commissione continuerà a seguire gli sviluppi.
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