L'inflazione e la Brexit mettono in crisi i simboli della vita anglosassone
Nei primi 6 mesi del 2023, in Inghilterra e Galles, sono stati chiusi oltre 380 pub, praticamente 2 al giorno. Numeri che riportano al periodo dell'emergenza Covid, ma questa volta la crisi è da imputare all'inflazione e, soprattutto, alla Brexit. I pub, uno dei simboli della vita anglosassone, sono costretti a chiudere a causa dei costi sempre più alti e delle incertezze legate all'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea. La situazione ricorda i momenti più bui dell'emergenza sanitaria, ma stavolta il nemico è diverso. L'inflazione, che ha raggiunto livelli preoccupanti, sta mettendo in ginocchio molti esercizi commerciali, tra cui i pub. I prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande sono aumentati in modo significativo, rendendo difficile per i gestori dei locali mantenere i prezzi accessibili per i clienti. Inoltre, la Brexit ha creato incertezze sul futuro del settore, con nuove regole e restrizioni che hanno complicato la gestione dei pub. Questa situazione ha portato alla chiusura di quasi 400 locali nel Regno Unito, un duro colpo per un settore che è parte integrante della cultura britannica. I pub sono luoghi di incontro e socializzazione, dove le persone si riuniscono per bere, mangiare e trascorrere del tempo insieme. La loro chiusura rappresenta una perdita non solo economica, ma anche sociale. È importante sottolineare che questa crisi non riguarda solo i pub, ma anche molti altri settori dell'economia britannica. La Brexit ha avuto un impatto significativo sull'intero Paese, creando incertezze e difficoltà per le imprese. È fondamentale trovare soluzioni per sostenere i pub e gli altri esercizi commerciali che stanno lottando per sopravvivere. Invitiamo i lettori a commentare questa notizia qui sotto e a condividerla con i loro amici, per diffondere la consapevolezza su questa emergenza che sta colpendo il Regno Unito.
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