Un dramma umanitario sotto lo sguardo passivo della comunità internazionale
La tormentata Armenia, epicentro di conflitti e tensioni, vive un dramma umanitario. Più di 120 mila armeni, tra cui 30 mila bambini, sono fuggiti dal Nagorno Karabakh, quasi l'intera popolazione. Senza acqua e cibo, molti paesi sono ora in mano agli azeri, numerose città abbandonate e saccheggiate. Chiese convertite in moschee, monumenti abbattuti. La comunità internazionale rimane passiva. Il conflitto tra Azerbaijan e Armenia è territoriale, non religioso. Il Nagorno Karabakh scomparirà dal 2024. Gli armeni temono una futura pulizia etnica. Il popolo armeno, ricco di storia millenaria, è esiliato in tutto il mondo. La situazione preoccupa papa Francesco. Padre Tirayr Hakobyan, Archimandrita della Chiesa Apostolica Armena in Europa Occidentale, denuncia il tentativo di assorbimento del loro paese. Chiese e monumenti armeni sono stati distrutti. Gli aiuti da parte degli Stati Uniti e dell'Occidente sono stati scarsi. Gli armeni cercano di sostenere i loro fedeli, ma le porte dell'Europa sono chiuse. La pace sembra lontana, ma il popolo armeno continua a lottare.
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