La Corte internazionale di giustizia dell'Onu ha respinto, in un verdetto definitivo, quasi tutte le accuse avanzate dall'Ucraina contro la Russia
La Corte internazionale di giustizia dell'Onu ha respinto, in un verdetto definitivo, quasi tutte le accuse avanzate dall'Ucraina contro la Russia. Tutto era partito da una denuncia presentata nel 2017 dove Kiev accusava Mosca di aver "finanziato il terrorismo" sostenendo i separatisti filorussi dell'Est e di discriminazione razziale nei confronti dei tatari e degli ucraini della penisola sul Mar Nero, annessa unilateralmente dalla Russia 10 anni fa. La Corte dell'Aja ha risposto che solo i trasferimenti di denaro possono essere considerati come finanziamento di gruppi terroristici, e questo "non include i mezzi usati per commettere questi atti di terrorismo, come armi o campi di addestramento". La presunta fornitura di armi ai gruppi armati che operano nell'est dell'Ucraina non rientra quindi nell'applicazione della Convezione contro il finanziamento al terrorismo in oggetto. La Corte rimprovera alla Russia solo di non aver preso "misure per indagare" su eventuali violazioni della stessa Convenzione come invece le aveva imposto. Sulle accuse di discriminazione nei confronti della minoranza tatara e degli ucraini in Crimea, invece, l'Aja ritiene che la Russia non abbia preso misure sufficienti per consentire l'insegnamento della lingua ucraina nella penisola occupata. Ma la Corte ha "respinto tutti gli altri argomenti avanzati dall'Ucraina", tra cui la richiesta di risarcimenti per gli attacchi dei filorussi, come l'abbattimento del volo MH17 della Malaysia Airlines con 298 persone a bordo nel luglio 2014. Nel commentare il verdetto Mosca ha sottolineato come il tribunale dell'Onu abbia rifiutato di "seguire l'esempio di Kiev e riconoscere la Russia come Stato aggressore" e "le insinuazioni ucraine secondo cui le repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk sarebbero presunte organizzazioni terroristiche". Domani 2 Febbraio la Corte tornerà nell'aula del Palais de la Paix per una decisione intermedia nel secondo caso che vede l'Ucraina contro la Russia stavolta per violazione della Convenzione sul genocidio - la stessa chiamata in causa dal Sudafrica contro Israele - in base alle accuse presentate da Kiev il 26 febbraio 2022, due giorni dopo l'invasione russa.
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